Quando si parla di dipendenza affettiva non si deve trascurare la tematica della codipendenza affettiva.E’ una situazione psicologica nella quale si stabilisce un rapporto di reciproca dipendenza non sufficientemente evolutivo per il rapporto della coppia.
La codipendenza affettiva si trova all’interno di un rapporto disfunzionale. Uno dei due partner manifesta una dipendenza affettiva e l’altro partner manifesta una sindrome di evitamento. Spesso il dipendente affettivo si trova come partner una personalità narcisista. E’ anche importante sottolineare che la modalità dipendente tende a narcisizzare il partner. E’ anche possibile viceversa. Un partner particolarmente narcicista puo’ enfatizzare un tratto dipendente, si crea una danza che rende in tutti i casi patologica la relazione.
Non è facile dare una definizione precisa del dipendente affettivo. Iniziamo differenziando l’innamoramento da una dipendenza affettiva patologica. Nella fase di innamoramento troviamo quelle condizioni relazionali che portano donne e uomini, altrimenti autonomi, a manifestare in modo naturale un eccesso di attaccamento alla relazione.
La dipendenza affettiva e la codipendenza affettiva patologica, che si contraddistinguono da una ripetizione sistemica in ogni relazione del tratto dipendente. Hanno in comune un’ insicurezza di fondo, una bassa autostima. La mancanza di ascolto dei propri bisogni, un’eccessiva presa in considerazione delle altrui necessità.
Vi è anche una tendenza a nutrire pensieri ossessivi sull’oggetto d’amore e sul proprio desiderio di sentirsi amati. Tutto questo è condizionato da schemi mentali ripetitivi e da una scarsa capacità di autodifferenziazione.
Stili di attaccamento
Negli schemi di attaccamento primari ritroviamo stili di attaccamenti “insicuri”, “ansiosi-evitanti”(madri intrusive o rifiutanti) ,“ansiosi-ambivalenti”(angoscia da separazione, madri non affidabili) e “disorganizzati”(madri depresse o traumatizzate).
Il rapporto di codipendenza patologico è dunque un rapporto di collusione tra una persona che mostra un bisogno estremo di dipendere, e un’altra che ha bisogno di esercitare il suo controllo e il suo dominio. Non dimentichiamoci, come esista una importante fragilità di fondo in entrambe le personalità. Il tratto di personalità codipendente può emergere anche in persone apparentemente autonome e indipendenti Nell’ambito della sfera affettiva più intima, in determinate situazioni di forte coinvolgimento affettivo, possono arrivare a scompensarsi gravemente, rivelando fragilità inattese.
Cause
Questa fragilità affondano spesso le loro radici in infanzie non del tutto fortunate, che possono essere state violate da chi si doveva prendere cura del bambino, con genitori non capaci di sostenere la loro sicurezza e farli sentire meritevoli di amore per la loro unicità. A volte anche un eccesso di premura nei genitori e anticipare in uno stato ansioso ciò che viene immaginato come soluzione dei bisogni del bambino, porta una difficoltà in’età matura nella gestione di una relazione di coppia.
Le ferite principali sono in tutti i casi connesse ad un senso di abbandono, di deprivazione, di vuoto, di vergogna e ad un vissuto che rimanda al non sentirsi meritevoli di amore. A tutto questo spesso si unisce un senso di tradimento e di vuoto affettivo.
Soluzioni
Per superare situazioni di codipendenza affettiva bisogna innanzitutto acquisire consapevolezza del problema, riconoscere l’esistenza dei propri bisogni. Cambiare il comportamento e la modalità di relazionarsi agli altri. È auspicabile intraprendere una terapia individuale e di gruppo. Se possibile con un’integrazione di un lavoro corporeo e di respiro. Andrà a rendere più efficace il lavoro terapeutico. Più coltiviamo le nostre qualità come la fiducia intrinseca e la forza, più queste sostituiranno una gran parte della vecchia struttura di personalità. Come i pensieri automatici e i modelli di comportamento consueti, portandoci più in profondità, dandoci più vitalità, e più contatto con noi stessi.
Soltanto grazie a un’attitudine di autoaccettazione, arrivando a tollerare con compassione e presenza mentale il disagio della mancanza, la qualità mancante nascerà spontaneamente dalla profondità dell’essere. Portando più amorevolezza a se stessi, maggiore attenzione ai propri bisogni, a diminuire gli stati ansiosi e soprattutto a migliorare la qualità della propria vita e delle proprie relazioni.
Daniela Santabbondio
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