12-19-26 febbraio 2022 dalle 10 alle 13
Quasi tutta la nostra sofferenza viene dal tentativo di
dirigere e controllare, spesso scivolando nell’opposto che significa debolezza e fragilità nel sostenere cambiamenti e chiusure. In questi 3 incontri approfondiremo il significato di finitudine, incontreremo le nostre paure e credenze sulla morte e muoveremo le nostre risorse nel sapere chiudere e nell’ assumerci la piena responsabilità di vivere con maggiore fiducia e coraggio il nostro presente.
La fine, la scomparsa, l'ultima estremità, il grande salto, l'ultimo viaggio, la chiusura degli occhi, tante sono le espressioni che permettono di evitare di scrivere o pronunciare questa parola di quattro lettere: morte. I grandi pensatori, fin dall’antichità ,si sono interessati alla morte ma gli approcci psicologici sono limitati e recenti. Siamo attanagliati dalla paura di essere sopraffatti dalle forze oscure che ci abitano, o evitiamo di guardare, di esprimere e di sperimentare. Al di fuori della filosofia la morte è stata messa da parte, una negazione individuale e collettiva che può portare un’ampia gamma di sintomi togliendo il sapore alla nostra vita. E’ possibile escludere una realtà che ci riguarda tutti? Questa è inevitabilmente una forma di dissociazione o rimozione. Affrontare la paura della morte ci porta a vedere la nostra paura di vivere, la paura della solitudine, dell’abbandono, ma in particolare quella di perdere persone e oggetti che amiamo, la paura di malattie, della sofferenza...ecc. In questi 3 incontri affronteremo tutto questo per trovare un faro e una bussola con un supporto transpersonale e l’approccio della terapia della gestalt. Un approfondimento sulla finitudine, in particolare sulle relazioni, verrà fatto nel secondo ciclo di incontri previsto a breve
Il costo complessivo dei 3 incontri è di 120 euro