Introduzione
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Parlerò di Anne e Philippe, 2 pazienti, della loro relazione con la morte e la sessualità. Philippe si rivela, Anne si nasconde. Anne racconta poco di se stessa.
Da anni non ha più rapporti sessuali ed inizia la terapia manifestando una profonda rottura nel contatto verso gli esseri umani.
Philippe ha rapporti sessuali ma non entra in contatto con le sue partner, la sessualità è per lui solo energia in movimento. Le pulsioni in Anne e Philippe erano all’inizio della terapia più orientate verso Thanatos e ad una disfunzione nel contatto
Nel prossimo capitolo riprenderò il parallelismo fatto fra Thanatos come aggressività distruttiva che ha come scopo la distruzione dell’oggetto e Eros come sana aggressività, espansione/crescita .
Partendo da un prospettiva più orientale (la Gestalt è profondamente legata a queste filosofie) mi sono autorizzata a parlare di Eros come un mezzo possibile per vivere un profondo contatto attraverso la perdita della vigilanza connessa al nostro stato mentale
Riporto qua sotto un disegno che descrive il movimento fra il piccolo e il grande contatto, la dipendenza affettiva o illusione di amore rimane all’interno del primo cerchio
Utilizzando la nostra capacità ad-gressiva e lavorando sulle nostre resistenze ed evitamenti possiamo entrare in contatto con gli altri ed il mondo materiale sperimentando l’evoluzione della nostra « consapevolezza « ciò che avverrà nel secondo passaggio è a questo stadio solo potenziale.
Il Self, che costituisce il punto di contatto che si costituisce alla frontiera gioca in questa prima fase un ruolo fondamentale.
Solo quando il Self incontra il soggetto esterno che l’io inizia a funzionare e ad esistere a determinare i limiti fra campo personale e campo intrapersonale,
Il secondo passaggio può accadere solo alla morte dell’ego solo a quel punto la nostra consapevolezza è completamente e costantemente presente.
Il lavoro terapeutico gestaltico permette una presa di coscienza ed uno spostamento verso la nostra parte ad-gressiva, per favorire il secondo passaggio una presa di consapevolezza del “self “è determinante.
L’esperienza della morte dell’ego (attraverso la sessualità tantrica, la meditazione il self inquiry e altro), ci fa uscire da un senso di identificazione e di contrazione per andare verso « chi siamo, aldilà dei nostri limiti mentali, usciamo in questo modo dalla gabbia del bisogno costante dell’altro.
Eros et Thanatos
Nella sua opera, Freud sottolinea che la nostra psiche non è solo governata dalle pulsione verso il piacere ma anche da pulsioni distruttrici, la pulsione di vita è accompagnata dalla pulsione di morte. In ogni essere umano le due pulsioni coesisterebbero.
Sempre secondo Freud i comportamenti autodistruttivi guidati dalla pulsione negativa si osservano presso quei pazienti costretti a ripetere determinate azioni in maniera coatta.. La conseguenza di questa attitudine porterebbe a comportamenti autodistruttivi e ad esternare comportamenti violenti o a interiorizzare fantasmi di violenza.
Par contro la pulsione di vita ha lo scopo di mantenere vive certe parti permettendo unità e auto conservazione
Ho trovato interessante riprendere questo concetto di Eros e Thanatos da un punto di vista gestaltico .
La sana aggressività «andare verso » potrebbe essere vista come Eros e l’aggressività distruttrice come Thanatos.
Tutto ciò che minaccia l’insieme o una parte della nostra personalità è percepito come un pericolo «qualcosa di ostile che deve essere annichilito, sia dalla distruzione che dall’evitamento»[1]. Les principali azioni tendenti ad evitare contatti indesiderati sono la protezione e la fuga. E’ evidente che le nostre difese coprono un grande parte dell’evitamento. Con l’evitamento la nostra sfera di azione e la nostra intelligenza si disintegrano. Non dobbiamo dimenticare che certe resistenze costituiscono dei mezzi per gestire il contatto con l’ambiente, queste non vengono prese in considerazione quando mi riferisco a Thanatos.
L’aggressività sana, porta sviluppo, creatività, sperimentazione, porta verso il contatto ed il cambiamento, Thanatos per contro simbolizza l’aggressività distruttrice, violenta, la quale ha come scopo l’annullamento dell’oggetto e come conseguenza una disfunzione nel contatto.
La nostra interruzione al contatto diventerebbe molto chiara quando non vi è più uno svelamento nel Self nel momento presente.
Nei casi dei pazienti sopra citati si può riconoscere una mancanza di ad-gressività come una mancanza di Eros. Nel caso di Philippe, l’aggressività è stata sostituita da un temperamento violento.
Nel caso di Anne, la mancanza di ad-gressività porta la persona verso l’isolamento, le impedisce di mantenere il contatto, sviluppa una forte rabbia repressa e immagina di poter esercitare violenza sulle persone dalle quali è circondata.
La resistenza emotiva ( la repressione) assorbirebbe secondo Perls energia ed interesse per la vita. Meglio sarebbe permettere alla vergogna, al disgusto, alla rabbia, all’imbarazzo e alla paura di irrompere alla superfice diventarne consapevoli. Nel percorso terapeutico con Philippe e Anne, ho potuto verificare la pertinenza di questa dichiarazione di Perls.
«La consapevolezza delle emozioni indesiderate e la capacità di mostrarle sono le condizioni necessarie per la riuscita di una terapia[2], queste emozioni si libererebbero quando diventano delle funzioni dell’io«E’ il processo che forma la strada regale verso l’equilibrio»[3]. Questo processo terapaeutico attraverso il quale un cambiamento può aver luogo può essere visto come un processo vitale di espansione e sviluppo.
Secondo Freud tutte le azioni ed i comportamenti umani sarebbero dominati dallo scambio combinato fra Eros e Thanatos.
[1] PERLS Frédércik. Le Moi, la Faim, l’Agressivité, Imprimerie Dumas, St-Etienne, p.77
[2] PERLS Frédércik. Le Moi, la Faim, l’Agressivité. Imprimerie Dumas St-Etienne.1978 pag.216
[3] PERLS Frédércik, Le Moi, la Faim, l’Agressivité, Imprimerie Dumas, St-Etienne, 1978, p.216.
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